La Pastorale del Turismo come cultura dell’accoglienza
di Mons. Antonello Mura.
La pastorale del turismo è un’espressione non immediata nel linguaggio pubblico. Eppure, sorprendentemente, da otto anni a questa parte è divenuta – e mi riferisco nello specifico alla Sardegna – sinonimo di animazione ecclesiale, e non soloin Ogliastra dove ha celebrato i suoi primi eventi.
Ogni anno un tema, con ospiti che aiutino a riflettere, anche attraverso lo spettacolo, perché – come si diceva fin dall’inizio – non avvenga che anche il cervello vada in vacanza. In questi anni sono stati dei temi che hanno provocato dialogo, permettendo di ascoltare esperienze diverse e sempre con l’impegno di non essere banali: Amabile terra nostra (Per una nuova ecologia dellapersona e dell’ambiente); Amabili creature (L’uomo, la donna, lerelazioni); Amabile società (Regalare fiducia); Comunicare speranza (Amando il lavoro e l’ambiente); Tu vali molto più di quanto produci; Quanto corri! Dove vai?! Dal 2020 la Diocesi di Nuoro, unita nella persona del Vescovo a quella di Lanusei, è diventata anch’essa partner organizzativa della pastorale del turismo, individuando prima a Nuoro e da quest’anno a Siniscola (La Caletta) la sede delle sue iniziative. Il tema del 2022, dopo la riflessione nelle due equipe diocesane, è un tema che vuole leggere la realtà con coraggio e provocare risposte: Osservare. Pensare. Progettare. Qual è la tua proposta?
Tre verbi non casuali, in un tempo che sperimenta, all’opposto, smarrimento e sfiducia nel futuro. Un tema che chiede di non rimanere in disparte, ma di prendere parte a questo tempo con idee e proposte, non con sterili lamentele. Importante sottolineare quanto la proposta di un programma unico ha come protagoniste due Diocesi, con un progetto culturale ampio e con un programma che non è sbagliato definire formativo.
Due Diocesi con una bella vocazione turistica e con un’innata ospitalità che le contraddistinguono. E, non a caso, l’accoglienza dei turisti e della gente locale avviene in due spazi denominati uno: Anfiteatro Caritas a Tortolì, e l’altro: Area Fraterna a La Caletta; nomi che da soli fanno un programma.
I temi specifici, ad iniziare dal 2 agosto e per concludersi il 31 dello stesso mese, sono presentati alternando le giornate nelle due località, e vanno dalla giustizia all’informazione, dall’economia ai conflitti di oggi, senza dimenticare quello dell’informazione. Non solo dibattiti ma anche spettacoli, oltre a cortometraggi – in apertura delle serate – che hanno ripreso storie e bellezze del territorio. Le iniziative prevedono, inoltre, che diverse comunità, accompagnate dal Sindaco e dal parroco, offrano un gesto di accoglienza e delle informazioni sulle loro tradizioni. Tutto nel segno della fraternità, anche grazie alla quarta edizione del Premio nazionale Persona fraterna, riconoscimento che quest’anno viene attribuito a Ernesto Oliviero, fondatore del Sermig – Arsenale della Pace.
La Chiesa, in questo modo, non toglie nulla ad altri spettacoli estivi o ad altre iniziative. Aggiunge ad esse la sua attenzione alle persone, la necessità di riflettere sulle sorti dell’umanità, il desiderio di unire lo sguardo all’umano con la visione di fede. Sempre con tanta simpatia e condivisione.
+ Antonello Mura
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