a cura dei ragazzi del Liceo Classico di Tortolì.
Lo scorso 6 maggio si è svolta l’VIII edizione della Notte Nazionale del Liceo classico, occasione di crescita e innovazione, a cui il Liceo di Tortolì ha aderito per la seconda volta. Eros e Thanatosi protagonisti della serata
Amore e Morte si sono sfidati a colpi di miti e poesie e decretare il vincitore non è stato facile. Durante la serata, Narciso, Didone, Orfeo e Catullo hanno condiviso per una volta lo stesso palco, intenti a narrare le proprie vicende non più dai libri di letteratura, ma dalle voci di noi ragazzi.
Il pubblico ha assistito ad alcuni video introduttivi proposti dalla coordinazione nazionale dell’evento, che è proseguito fino a tarda serata. Dopo i saluti del dirigente scolastico, Basilio Drago, alcuni ex alunni “un po’ speciali” del nostro Liceo hanno riportato le loro esperienze: il sindaco di Tortolì Massimo Cannas, il consigliere regionale Salvatore Corrias e il sindaco di Talana, nonché ex professore del nostro liceo, Christian Loddo. Terminati i loro interventi, è stata la volta di Duilio Caocci, docente presso la Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari: un racconto, il suo, attraverso l’Inferno dantesco.
Conclusasi la prima parte dell’evento, lo spettacolo è davvero cominciato. Il duello tra Amore e Morte si è aperto con una poesia di Leopardi e si è concluso con un’Euridice un po’ delusa, passando per un’eccentrica Francesca da Rimini e una Saffo follemente innamorata. Le note del pianoforte e del clarinetto, suonate dal vivo dalle ragazze sotto al palco, hanno accompagnato Didone nel suo racconto. La drammatizzazione del monologo di Paola Cortellesi “Non è colpa mia” ci ha raccontato la terribile piaga dell’amore violento. Ma questo non può essere amore.
Infine un richiamo alla guerra in Ucraina ha portato sullo schermo dell’aula le immagini dei conflitti che hanno lacerato e lacerano il nostro mondo, da Kiev allo Yemen, dall’Afghanistan al Vietnam. Il Liceo classico ci insegna anche questo: la sensibilità all’antico non deve nascondere l’importanza dell’attuale, ma fornirne una chiave di lettura. Lo abbiamo ricordato nell’epilogo nazionale con la lettura metrica in lingua e traduzione del passo “Zeus e Semele” tratto dalle “Dionisiache” di Nonno di Panopoli. Nel frattempo, per tutta la serata, è stata aperta al pubblico la mostra curata dai ragazzi delle classi terze e quarte, guidate dal docente di Storia dell’Arte, Sergio Flore. Il laboratorio che l’ha preceduta ci ha portati alla scoperta della tecnica dell’incisione, in cui le immagini si trasmettono sulla carta esponendo i tagli eseguiti con le sgorbie.
Un ringraziamento particolare va al personale ATA e agli insegnanti, che nel corso dei preparativi ci hanno affiancato e supportato, lasciandoci liberi nel nostro lavoro, ma mai soli. Ci siamo scoperti attori, scrittori e amici, ci siamo aperti all’esperienza che già la volta precedente aveva contribuito a rendere la scuola più libera, coinvolgente, creativa e che questa volta aveva un sapore speciale: di normalità. Abbiamo valorizzato le abilità di ciascuno e lavorato per un obbiettivo comune: dimostrare che dai libri si impara, ma creando, ancora di più.
La Notte del Classico rivive nel duello tra Amore e Morte
a cura dei ragazzi del Liceo Classico di Tortolì.
Lo scorso 6 maggio si è svolta l’VIII edizione della Notte Nazionale del Liceo classico, occasione di crescita e innovazione, a cui il Liceo di Tortolì ha aderito per la seconda volta. Eros e Thanatosi protagonisti della serata
Amore e Morte si sono sfidati a colpi di miti e poesie e decretare il vincitore non è stato facile. Durante la serata, Narciso, Didone, Orfeo e Catullo hanno condiviso per una volta lo stesso palco, intenti a narrare le proprie vicende non più dai libri di letteratura, ma dalle voci di noi ragazzi.
Il pubblico ha assistito ad alcuni video introduttivi proposti dalla coordinazione nazionale dell’evento, che è proseguito fino a tarda serata. Dopo i saluti del dirigente scolastico, Basilio Drago, alcuni ex alunni “un po’ speciali” del nostro Liceo hanno riportato le loro esperienze: il sindaco di Tortolì Massimo Cannas, il consigliere regionale Salvatore Corrias e il sindaco di Talana, nonché ex professore del nostro liceo, Christian Loddo. Terminati i loro interventi, è stata la volta di Duilio Caocci, docente presso la Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari: un racconto, il suo, attraverso l’Inferno dantesco.
Conclusasi la prima parte dell’evento, lo spettacolo è davvero cominciato. Il duello tra Amore e Morte si è aperto con una poesia di Leopardi e si è concluso con un’Euridice un po’ delusa, passando per un’eccentrica Francesca da Rimini e una Saffo follemente innamorata. Le note del pianoforte e del clarinetto, suonate dal vivo dalle ragazze sotto al palco, hanno accompagnato Didone nel suo racconto. La drammatizzazione del monologo di Paola Cortellesi “Non è colpa mia” ci ha raccontato la terribile piaga dell’amore violento. Ma questo non può essere amore.
Infine un richiamo alla guerra in Ucraina ha portato sullo schermo dell’aula le immagini dei conflitti che hanno lacerato e lacerano il nostro mondo, da Kiev allo Yemen, dall’Afghanistan al Vietnam. Il Liceo classico ci insegna anche questo: la sensibilità all’antico non deve nascondere l’importanza dell’attuale, ma fornirne una chiave di lettura. Lo abbiamo ricordato nell’epilogo nazionale con la lettura metrica in lingua e traduzione del passo “Zeus e Semele” tratto dalle “Dionisiache” di Nonno di Panopoli. Nel frattempo, per tutta la serata, è stata aperta al pubblico la mostra curata dai ragazzi delle classi terze e quarte, guidate dal docente di Storia dell’Arte, Sergio Flore. Il laboratorio che l’ha preceduta ci ha portati alla scoperta della tecnica dell’incisione, in cui le immagini si trasmettono sulla carta esponendo i tagli eseguiti con le sgorbie.
Un ringraziamento particolare va al personale ATA e agli insegnanti, che nel corso dei preparativi ci hanno affiancato e supportato, lasciandoci liberi nel nostro lavoro, ma mai soli. Ci siamo scoperti attori, scrittori e amici, ci siamo aperti all’esperienza che già la volta precedente aveva contribuito a rendere la scuola più libera, coinvolgente, creativa e che questa volta aveva un sapore speciale: di normalità. Abbiamo valorizzato le abilità di ciascuno e lavorato per un obbiettivo comune: dimostrare che dai libri si impara, ma creando, ancora di più.