In breve:

L’amore comporta il dono della vita

Martire

di Mons. Antonello Mura.
In occasione della Beatificazione di Padre Giovanni Antonio Solinas (Oran-Argentina 2 luglio) il 5 giugno ho scritto una Lettera alla Diocesi di Nuoro, dal titolo Il dono della vita non ha confini. Ne riporto alcuni passaggi.
Il 1683 (ndr anno del martirio) è lontano per tutti noi, irraggiungibile nel tempo, ma la storia e le ricerche accorciano la memoria e ci fanno rivivere con commozionequanto è avvenuto al nostro condiocesano, al suo confratello don Pietro Ortiz de Zàrate e, non dimentichiamolo, ai 18 laici trucidati in odio alla fede.

I martiri sono senza tempo e la Chiesa non dimentica coloro che, fin dai primi tempi del cristianesimo, non esitarono a perdere la vita per essere e rimanere cristiani. (…) I martiri, come lo sono in realtà tutti i cristiani, non hanno patria: sono cittadini del mondo, cattolici perché universali. Essi in ogni luogo e in ogni tempo danno la vita per il Vangelo e rendono testimonianza della grandezza e delle esigenze della fede. Lo fanno anche per noi, invitandoci a rendere grazie e a gioire per l’annuncio del Vangelo, anche quando questa grazia ha un prezzo altissimo. (….) Grazie al martirio dei nostri fratelli e delle nostre sorelle l’unità della Chiesa e quella tra le Chiese non si compie con le nostre forze, ma per il dono dello Spirito. Lui “soffia dove vuole”, al di là dei confini visibili, superando divisioni e creando i presupposti di una Chiesa missionaria che parla a tutti il linguaggio del Vangelo.

In ogni tempo e in ogni luogo, per ciascuno e per tutti, le domande fondamentali sono sempre le stesse: per che cosa vale la pensa vivere? Per chi e per che cosa sono disposto a morire? (…) Il segreto della vita, come dice la Scrittura, è scegliere sempre l’amore. Il Vangelo ci ricorda che il modo migliore per andare verso la morte – naturale eredità per tutti gli uomini – è quello di consumarsi nell’amore, l’opposto di chi cerca una vita solo per sé. (…).

Padre Giovanni Antonio è stato ucciso in odio alla fede. (…) Ecco perché il martirio costituisce una provocazione costante per la Chiesa, nella misura in cui invita a uscire di sé, a un esodo che sa abbandonare una vita e una fede “al sicuro”, più preservata che donata. (…)

Padre Giovanni Antonio ci insegna quanto sia importante e affascinante donare la vita per gli altri. Qualunque sia il compito che abbiamo liberamente assunto nella stessa vita. (…)

Come Chiesa diocesana la testimonianza di Padre Solinas ci aiuta ad essere riconoscenti ai genitori per la loro dedizione quotidiana, soprattutto quando affrontano e superano smarrimenti e delusioni, riproponendosi di recuperare continuamente la forza del loro amore e l’impegno educativo verso i figli. Grazie per i nostri presbiteri e diaconi, chiamati a una fedeltà a Cristo e alla Chiesa affascinante ed esigente, insieme a una donazione che privilegia unicamente la libertà del dono di sé. Gioiamo per ogni consacrata e consacrato, perché essi, abbandonando tutto, ci interrogano con il loro stile, liberato da ogni preoccupazione mondana.

Siamo riconoscenti per ogni dono che, nelle nostre comunità e nel nostro territorio, diventa un servizio per gli altri, grazie all’offerta di energie e di tempo. (…)

In un tempo faticoso, dove molti ideali sembrano rovesciati, Padre Solinas e Don Pietro Ortiz, ci dicono che nella Chiesa l’impegno di sempre è quello di camminare insieme (…).

Antonello Mura

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>