Cammini turistici e senso ecclesiale
Lo scorso 20 gennaio Chiesa Sarda e Regione Sardegna hanno siglato un protocollo di intesa per la valorizzazione e la promozione dei cammini religiosi per il rilancio del turismo religioso e culturale
Prende sempre più piede l’idea che quello del turismo religioso sia, è il caso di dirlo, la strada giusta da percorrere. Sarà per la conformazione di un territorio che si snoda tra paesaggi naturalistici di indiscutibile bellezza e fascino, sarà per le radici storiche, culturali e tradizionali delle comunità, sarà per la profonda devozione che accompagna da sempre la vita e l’esempio dei Santi. E forse sarà anche per quella innata e misteriosa ricerca di senso, di pienezza, di se stessi, fuori dal chiasso e dalle mille voci quotidiane, desiderosi di silenzio, di pace, di freschezza.
Valorizzare e promuovere il turismo culturale e religioso diventa dunque una sfida da giocare e vincere insieme. Regione Sardegna e Chiesa sarda ci credono. E sedute attorno a un tavolo lo scorso 20 gennaio, hanno gettato le basi di un progetto che concretamente possa costituire una autentica opportunità di crescita. Una firma storica, su un protocollo di intesa che rafforza la collaborazione tra le parti e che intende promuovere i cammini di valenza religiosa, le destinazioni di pellegrinaggio, i luoghi dello spirito e, più in generale, tutte le manifestazioni di carattere nazionale o internazionale sul tema del turismo culturale-religioso.
Le firme. Sono quelle del vescovo Antonello Mura, Presidente della Conferenza Episcopale Sarda e di Gianni Chessa, Assessore regionale del Turismo. «La Chiesa sarda – ha spiegato monsignor Mura – intende incoraggiare e accompagnare la valorizzazione delle vie percorse nel tempo dai pellegrini e segnate da una profonda radice cristiana e identitaria, favorendo un nuovo processo di crescita umana, cristiana e culturale-sociale».
Il documento stabilisce, in particolare, che le iniziative e i progetti rientranti in questa collaborazione fanno parte di una più ampia e condivisa strategia di promozione istituzionale del territorio regionale e delle sue eccellenze, da mettere in atto anche attraverso il coinvolgimento della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.
Percorsi mirati di formazione, inoltre, consentiranno alle singole Diocesi di acquisire le necessarie e opportune competenze umane e professionali affinché possa essere garantita al progetto una offerta qualificata e autentica sugli aspetti attinenti la religiosità e spiritualità. Le singole Diocesi, da parte loro, saranno chiamate a indicare figure specializzate con il coordinamento decisivo e deliberante della Conferenza Episcopale Sarda. Non semplici guide turistiche, ma figure in grado di interagire, accogliere, affiancare e supportare operatori di questo importante segmento turismo che vede coinvolta la maggior parte dei comuni dell’Isola. (c.c.)
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