Un buon caffè sotto la Mole con Alessandra e Gabriele
di Elisabetta Cadeddu.
Se c’è scritto “Caffè Sardegna”, è sicuramente quello di Alessandra e Gabriele. Da Seulo con amore
Non è semplice lasciare la propria famiglia per andare a cercare un futuro migliore, ma Alessandra Agus penultima di sette figli, sa bene cosa significhi. Lascia la sua casa di Seulo nel 2000, poco più che maggiorenne, per raggiungere una delle sorelle più grandi a Cagliari, iniziando così a costruire sogni e progetti lontano dal caldo e sicuro nido familiare.
Lavoratrice instancabile, nello stesso anno incontra Gianluigi. Dall’amore dei due genitori, presto arrivano Sara e Daniele. Ma, come tutte le storie d’amore, un capitolo triste si apre e Alessandra, non ancora trentenne, in una fredda giornata del febbraio 2010, perde il suo sposo a seguito di un incidente motociclistico. Tenace e caparbia come tutte le donne – e come tutte le donne sarde –, supera lo shock iniziale. Il cuore è a pezzi, ma decide di tornare tra i suoi monti e riprendere da qui la sua vita; trova occupazione presso la casa di un anziano e, con l’amore che da sempre la contraddistingue, si dedica alle sue cure. Anche Sara e Daniele si immergono nella vita seulese e subito si iscrivono al catechismo esprimendo il desiderio di entrare nell’ACR.
Il tempo passa e Alessandra matura nel suo cuore un desiderio di nuova rinascita, di un futuro migliore per sé e per i suoi bambini. Grazie a Gabriele, un caro amico di gioventù, a febbraio del 2014 trova un impiego e, affidando i bambini alle cure di sua madre e delle sue sorelle, prepara la valigia: destinazione Torino. I piccoli, però, non possono né vogliono stare lontano dalla loro mamma. Così, nel giro di poco tempo la famiglia è nuovamente riunita all’ombra della Mole Antonelliana.
L’amicizia con Gabriele presto si trasforma in amore e a ottobre i due diventano marito e moglie. Nel 2016 Alessandra prende da sola in gestione il Circolo dei Sardi dove, quando può le da una mano suo marito. Trascorrono tre anni e i due si rendono conto che vogliono qualcosa di più, qualcosa che sia tutta loro. Nel gennaio 2020 acquistano un bar a Torino la cui inaugurazione avrà luogo il 24 febbraio. Ma un’altra nuvola arriva a oscurare il cammino di Alessandra: il Covid19. Il 5 marzo, lei e Gabriele, come la maggior parte dei proprietari di attività analoghe e come tutta l’Italia, si fermano, costretti ad abbassare le serrande a causa del lockdown, e con bollette e mutui comunque da pagare.
Stavolta, però, non è sola: l’amore di suo marito e dei suoi bambini alimenta la fiamma della speranza e, non senza pochi sacrifici, tengono duro fino alla prima parziale riapertura di maggio, prima con il servizio d’asporto per poi tornare pian piano alla normalità, situazione che a tutt’oggi non si può dire certo di aver riacquistato. «Che dire – sostiene l’imprenditrice di Seulo – la vita è così, bisogna farsi coraggio e cercare sempre la luce anche dove luce non c’è, riprendere a sorridere anche quando tutto sembra perduto perché niente è perduto se c’è l’amore».
Come a dire – e questo è il suo grande insegnamento – che in ogni cielo passeranno le nuvole a oscurare il sole, ma se sotto soffia il vento dell’amore, ogni nuvola potrà essere spazzata via e il sole potrà brillare ancora sulla vite di ciascuno.
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