In breve:

La “Santa ‘Ittoria bella” di Villaputzu

Santa Vittoria Villaputzu

di Angelica Porcu.
La seconda domenica del mese di ottobre è una giornata tanto attesa per i villaputzesi poiché è il fulcro dei festeggiamenti religiosi e civili in onore di Santa Vittoria. Pur non essendo la patrona del paese (San Giorgio martire), la popolazione è particolarmente devota alla Santa.

Festeggiare Santa Vittoria significa accogliere l’inizio di una nuova stagione: la ricorrenza, infatti, cade in un periodo dell’anno segnante la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Fin dai primi giorni del mese di ottobre il villaputzese dice di sentire il “profumo di Santa Vittoria”, quell’aria particolare respirata dalla comunità man mano che si avvicina il giorno della festa, un momento enfatizzato ancora di più quando si vedono i membri del comitato religioso impegnati ad abbellire la strada principale e le altre vie del paese con le bandierine colorate che affascinano grandi e piccini.

Una festività che ha sempre rappresentato uno dei momenti religiosi e sociali più importanti della comunità. Analizzando il clima che ruota attorno alla sfera religiosa si distinguono immediatamente degli elementi che caratterizzano la ricorrenza; vivere la celebrazione non significa solamente recarsi in chiesa ad ascoltare la Messa solenne, ma soprattutto partecipare a quel momento d’intimità che nasce fin dal momento rituale della vestizione del simulacro della Santa. Gli attimi più intensi della devozione si raggiungono durante le processioni del sabato, della domenica in particolar modo, e del lunedì pomeriggio. Chi almeno una volta ha preso parte alla processione della domenica, detta sa processioni manna – importante perché durante il percorso si fa la sosta nel rione del paese intitolato a Santa Vittoria –, ricorda il simulacro della Santa col manto rosso, emblema del martirio, adornato dagli ori, s’oraria, donati dai fedeli nel corso degli anni, che sfila fra le vie di Villaputzu sorretto da is obreris de Santa ‘Ittoria.

Anche il senso dell’udito è coinvolto in questa fase del rito in quanto ad anticipare il passaggio del simulacro ci sono i suonatori di launeddas villaputzesi, che preparano il fedele alla visione dell’amata Santa. Quando si percorrono le strade del paese in occasione della processione non si può fare a meno di ammirare l’impegno delle persone nell’abbellire il percorso del corteo religioso attraverso la posa nelle finestre e nei balconi di tappeti, tovaglie e coperte bianche anticamente ricamate, al cui candore si contrappongono i vivaci colori dei tappeti floreali connotati dal profumo dei rametti di menta. Chi non segue la Santa nel corteo processionale ne aspetta il passaggio vicino alla propria abitazione, un’occasione per poter ammirare le donne e gli uomini che sfilano indossando il costume sardo tradizionale del paese, caratterizzato dall’inconfondibile colore viola e dal velo ricamato femminile bianco. Chi sfila indossando il costume sardo vede la festa di Santa Vittoria come un momento di ritorno al passato, una circostanza in cui vengono ricordati gli avi della famiglia mentre si vestivano con il loro abito più bello per onorare la fede cristiana e venerare la Santa.

La festa segna anche la vita sociale del paese, è un momento in cui le varie generazioni si incontrano dando vita ad attimi di gioia. In passato su dominigu de Santa ‘Ittoria bella era un momento molto atteso dalle giovani coppie poiché rappresentava la prima uscita in pubblico da fidanzati. Insieme ci si recava in chiesa, un modo per venire benedetti e protetti dalla Santa. Anni fa la festa, in particolar modo quella legata alle iniziative civili, rappresentava un momento d’incontro e divertimento per la comunità: era l’occasione per i giovani celibi del paese di incontrare le ragazze nubili che venivano invitate a ballare al ritmo e sulle note delle launeddas. Fare festa significava e significa tutt’ora riunire la famiglia attorno al tavolo in occasione del tradizionale pranzo della domenica. Era ed è un’occasione d’incontro fra genitori e figli che abitano in paesi diversi, spesso lontani, che non hanno l’opportunità di stare insieme quotidianamente. Festeggiare Santa Vittoria significa uscire la sera per accompagnare i bambini alle giostre, vedere quanto sono felici mentre gustano le dolci caramelle comprate nelle bancarelle. Mentre si passeggia, si respira il profumo del torrone e delle castagne, l’aria dell’autunno appena arrivato. Il sabato sera le persone si riuniscono nella piazza principale del paese per ascoltare is cantadoris, omaggiando in tal modo la storia musicale della nostra Isola. La domenica, invece, si ammirano i fuochi d’artificio e si ascolta la musica, mentre il lunedì sera è dedicato ai balli, al divertimento, un modo goliardico per chiudere in bellezza i festeggiamenti dedicati alla Santa tanto amata da Villaputzu.

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