DAD, una bella scommessa
a cura della IV Liceo Classico Lanusei
È passato ormai un anno da quel fatidico 4 marzo, in cui la chiusura delle scuole sembrava solo una breve vacanza. Ma da un giorno all’altro le abitudini sono cambiate: la classe è diventata la nostra camera, il professore una voce robotica, i compagni delle icone silenziose e l’acronimo DaD costituisce ormai un vocabolo consueto.
La pandemia ha gettato il sistema scolastico nella condizione di condurre l’ordinaria attività formativa in una modalità inedita: la didattica a distanza, che oggi è la nostra nuova quotidianità. Inizialmente la carente disponibilità di strumenti adeguati, di connettività e di competenze a vari livelli, hanno costituito una oggettiva difficoltà nell’esercizio del diritto all’istruzione. Tuttavia, i docenti hanno immediatamente stabilito un contatto e hanno così dato continuità al progetto educativo tramite l’utilizzo di video lezioni e audio lezioni in varie piattaforme digitali, per mantenere vivo il senso di appartenenza alla comunità scolastica.
Abbiamo constatato, dunque, l’imprescindibilità per il docente del rapporto con noi alunni e noi tutti ci siamo sentiti parte attiva del processo di edificazione delle conoscenze che necessita motivazione, interesse ed esperienza. È chiaro che l’istituzione scolastica non è solo un luogo di indottrinamento e apprendimento, ma è essenziale per la socialità degli studenti: essa, infatti, incita alla condivisione, all’aiuto verso il prossimo e insegna all’individuo a vivere in comunità tramite le relazione dirette; una battuta improvvisata, una discussione tra compagni, l’attesa della campanella e l’intervallo sono mancanze che tracciano una forte distinzione tra la didattica in presenza e quella a distanza, che risulta irreversibilmente più fredda e distaccata.
Come spesso accade, il valore di ciò che abbiamo viene apprezzato soltanto quando ne siamo privati. Attualmente, seppur nella insofferenza e impazienza generale, poiché la normalità sembra un miraggio, le difficoltà dei primi mesi possono dirsi comunque superate, anzi possiamo evidenziare alcuni vantaggi come la migliore gestione del tempo studio e del tempo libero, vista la facilità di accesso alla nuova scuola virtuale.
Dopo un iniziale scetticismo di fronte a una realtà così inconsueta, quasi subito abbiamo riscontrato alcuni aspetti positivi, che hanno riguardato prima di tutto i pendolari: «La didattica in presenza è ineguagliabile, ma la comodità di poter fare qualche ora di sonno in più risparmiandoci un lungo viaggio è sicuramente qualcosa di consolante. Possiamo infatti recuperare quelle ore per dedicarci ad altri interessi, trovando in tal modo una via di fuga momentanea dallo studio e diminuendo il carico di stress a cui eravamo invece precedentemente soggetti».
Che questa pandemia abbia sospeso la dinamicità della nostra vita quotidiana è un fatto inderogabile, ma non possiamo negare che essa ci abbia concesso la possibilità di riflettere maggiormente su noi stessi, sui valori fondanti di una giusta e sana convivenza, sull’importanza del valore della vera fraternità, sull’ essere solidali tra noi e con tutti e sul non dare niente per scontato. Ci rivolgiamo ai nostri coetanei, che come noi si vedono limitati nella possibilità di vivere a pieno l’importante fase della giovinezza: viviamo con la giusta grinta ogni attimo, perché questa prova che la vita ci ha posto, possa essere una rampa di lancio verso un futuro migliore.
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