I “Night Groove” sul palcoscenico dell’Ariston
di Claudia Carta.
Uno degli eventi musicali più attesi dai giovani musicisti, dai gruppi emergenti, ma anche dai produttori e discografici: è il Sanremo Rock Festival che nella settimana dal 6 al 12 settembre ha regalato emozioni e scoperto nuovi talenti fra ragazzi e band.
L’Ogliastra c’era con i “Night Groove” che hanno portato il loro pezzo dal titolo “Mai più”. Emozioni senza fine e nuovi stimoli per il futuro
Calcare il palcoscenico dell’Ariston di Sanremo a 19 anni. Sentire l’adrenalina che invade mente e muscoli quando le corde della chitarra e del basso vibrano, mentre la batteria scandisce il ritmo, anche quello del cuore che batte forte. E batte rock. È quello che hanno provato quattro giovani musicisti ogliastrini, arrivati alle finali della 33esima edizione di Sanremo Rock, nella capitale italiana della musica per antonomasia.
Esserci. Ed esserci da protagonisti. Mirko Pili di Lotzorai alle percussioni, Marco Obbo di Tortolì al basso, Daniele Spatara anche lui di Tortolì alla chitarra, Mario Deplano di Ulassai, chitarra e voce. Sono i “Night Groove” e portano al teatro sanremese tutta la freschezza e la forza della musica giovane, rappresentando una terra intera, l’Ogliastra. In nove da tutta la Sardegna alle preselezioni, sono arrivati tra i quattro gruppi isolani per le finali, insieme ai numerosissimi provenienti dall’intero Stivale.
E con loro è arrivato sul palcoscenico più celebre d’Italia la forza, l’incoraggiamento e il tifo ogliastrino. Tanto può la passione per la musica. Tanto riesce l’amicizia autentica di quattro ragazzi che nel 2016 hanno deciso di scrivere un’avventura chiamata “Night Groove”, giocando con il Blues, il Rock, il Jazz fino al Funk e al Pop. Nascono da qui nuove sperimentazioni, le rielaborazioni di classici senza tempo, delle pietre miliari incastonate nel panorama musicale internazionale, da Chuck Berry ai Deep Purple, dai Red Hot Chili Peppers ai Queen, senza scordare gli artisti di casa nostra, uno fra tutti Luciano Ligabue.
Giovanissimi, il più grande ha 24 anni, provengono da esperienze e percorsi di formazione differenti, grazie al prezioso aiuto dei maestri ogliastrini, ma senza mai accontentarsi, arrivando anche alle scuole civiche e alle accademie d’oltre mare. Perché crescere si può e si deve, perché “fermarsi mai” e perché la passione conduce lontano e rimette in gioco, ogni giorno.
La finale, si sa, è sempre una partita secca. Dentro o fuori. Si suona. Si spera. Prima una settimana intensa fatta di prove e arrangiamenti. Fino a martedì 8 settembre, quando il palco è stato solo per loro. È lassù che hanno risuonato le note di “Mai più”: un invito a non perdere di vista la bellezza di ciò che ci circonda, troppo presi a raggiungere chissà quale obiettivo, ricercando chissà dove la felicità, senza accorgersi che magari sta a un passo da noi. Ma intanto “il tempo che ho sprecato non tornerà mai più”. «La nostra emozione in questo momento è davvero grande – ha raccontato alla partenza uno dei chitarristi, Daniele Spatara –. Ci siamo preparati tanto, sono ormai diversi anni che suoniamo insieme e questa esperienza rappresenta anche una sorta di traguardo, una conferma che tutto il lavoro fatto finora non è stato vano. Ora siamo qui, dobbiamo soltanto essere sereni, suonare il nostro pezzo e trascorrere una settimana insieme, per sentirci ancora più uniti come persone, oltre che come musicisti». È già una vittoria.
«Sono ragazzi – ha poi commentato emozionato il papà di uno dei quattro musicisti – è questo il primo banco di prova. Sentono indubbiamente la tensione, ma sono consapevoli che comunque vada sarà una gran bella esperienza. Da genitore in questi anni li ho seguiti e aiutati e so che hanno lavorato tanto. Hanno investito tutti i loro piccoli guadagni in attrezzature e strumenti, hanno studiato e dedicato tanto tempo alle prove. Fatica e sacrificio, insomma. Come tutti i ragazzi hanno molte incertezze per il futuro, ma sono coraggiosi e hanno deciso di dare una chance alla musica».
Orgoglio ogliastrino.
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