In breve:

Il dolce sapore delle sfide

Pusole Incollu

di Augusta Cabras.

Se per molti il 2001 fa rima con Odissea nello spazio, per Massimo Pusole e Antonio Incollu quell’anno segna il principio di un’avventura che ancora oggi continua.

Tutto inizia di fronte al mare di Santa Maria Navarrese, di fronte alle barche che di anno in anno ormeggiano sempre più numerose nel porticciolo turistico, inaugurato solo qualche anno prima con un enorme carico di aspettative e speranze per lo sviluppo economico del territorio. Nel complesso del piccolo porto si presenta ai turisti e non solo, anche un piccolo chiosco bar, in cui Antonio aveva lavorato la stagione precedente, assaporando il piacere di un lavoro vista mare e a contatto con persone provenienti da tante parti del mondo. Massimo nel frattempo aveva già mostrato interesse per la gestione della struttura, fin quando, nel 2001, entrambi hanno la possibilità di prenderla in gestione e di iniziare a progettare un locale che diventi il punto di riferimento per la gente del posto e per i tanti viaggiatori che scelgono Santa Maria Navarrese per le proprie vacanze.

Il primo è un anno di prova che i due soci superano brillantemente. L’entusiasmo sale, l’energia da investire è tanta e insieme, ciascuno con le proprie qualità, continuano a credere in questa sfida che porta molte soddisfazioni. I clienti si affezionano, il locale si rinnova ancora nel servizio e negli arredi e la sfida è sempre in divenire. Poi arrivano gli anni della crisi economica che attraversa tutta l’Italia, facendo sentire il fiato pesante su tutte le categorie di lavoratori. Ma si sa, dietro ogni crisi si nasconde il germoglio di una nuova ripartenza. Così, Massimo e Antonio, nel 2009, messe insieme le idee, decidono di acquistare la storica pasticceria baunese messa in vendita dagli storici proprietari. Acquistano lo stabile, i macchinari e le attrezzature, senza però poter contare sulla collaborazione delle persone che ci lavorano da anni. Anche il personale quindi viene rinnovato e, con la presenza di Massimo che ha una predilezione per la pasticceria, la società Navarmare inizia una nuova avventura.

L’impegno raddoppia, il Bar del Porto e la Pasticceria Baunese insieme, richiedono ulteriore energia, impegno e competenza gestionale che ai due compagni di sfida pare non mancare. «Abbiamo sempre avuto un principio che guida tutto quello che facciamo: garantire l’alta qualità dei servizi e dei prodotti. Questo richiede sicuramente uno sforzo maggiore, ma alla fine ripaga», spiega Antonio. Ed ecco allora la scelta dei fornitori e delle materie prime selezionate, la riscoperta dei sapori della tradizione, come la preparazione de su confettu, dolce tipico del matrimonio baunese e lo sguardo attento anche alla clientela internazionale. Ma la pasticceria, gioiellino nelle mani di Massimo, ha in potenza una nuova storia che progressivamente viene scritta. Tra i vari macchinari per preparare creme, sfoglie, glasse e biscotti, in un angolo e ancora in ottimo stato perché inutilizzata per molto tempo, c’è una macchina per fare il gelato. Anni prima di iniziare il suo lavoro al Bar del Porto, Antonio aveva lavorato in una gelateria e il ricordo di quel tempo e di quel lavoro, insieme all’idea di poter preparare personalmente i gelati, riaccende in lui una scintilla. Quella macchina viene spostata al Bar del Porto per essere complice delle prime sperimentazioni di Antonio, il quale, intuendone le potenzialità, inizia a formarsi in giro per l’Italia con Pino Scaringella, Maestro Gelatiere e consulente del gelato da oltre 40 anni. «Ho fatto il percorso inverso della maggior parte dei gelatai – spiega Antonio –. Sono partito dall’utilizzo dei preparati, nelle prime prove, per poi arrivare a un prodotto artigianale, fatto con prodotti locali, dalla frutta allo yogurt, dagli agrumi al latte di capra». Dopo le prime sperimentazioni e la formazione specifica, al Bar del Porto, Massimo e Antonio iniziano a far gustare ottimi gelati e i clienti ne apprezzano fin da subito la qualità e la bontà. Quella prima macchina per fare il gelato viene sostituita con una più grande e poi con un’altra più grande ancora, segno evidente dell’apprezzamento riservato ai prodotti. Visto il riscontro positivo, i due soci pensano che un altro passo, quasi naturale, sia quello di aprire una gelateria a Baunei, diventato nel frattempo uno dei luoghi più amati dai vacanzieri. Passa ancora qualche anno, utile a capire meglio il mercato, a scegliere il punto migliore o più adatto per aprire, e nell’estate del 2016, al km 155 della Via Orientale Sarda, si apre la saracinesca sotto la scritta Gelateria Timasù. Alcuni sospettano che nel nome ci sia un errore del grafico, altri sono certi che la piccola Lucrezia, figlia di Antonio e di sua moglie Mercedes, abbia suggerito il nome. Nessuna delle due supposizioni corrisponde alla realtà. Quel nome, un po’ distorto, che richiama il dolce tiramisù, in realtà è il modo simpatico in cui la nonna di Antonio, particolarmente golosa, amava richiedere la sua porzione di gelato al tiramisù. Un ricordo che lega le generazioni, che fa sorridere anche chi non ne conosce l’origine, ma che ormai oggi è diventato un marchio di qualità, legato in particolare all’utilizzo del latte di capra di Baunei che conferisce al gelato una cremosità e un sapore straordinario.

Così Massimo e Antonio, in vent’anni di sodalizio, con coraggio e determinazione, sono riusciti ad addolcire momenti della vita di tantissime persone, ormai affezionate ai cappuccini sorseggiati di fronte a un cielo che ogni istante regala i suoi colori al mare, agli ottimi dolci e ai gelati che sono un piacere per la vista e il palato. Semplicemente irresistibili.

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