La riscoperta del Torrone d’Ogliastra di Triei
di Cinzia Moro.
Le tradizioni da sempre scandiscono il tempo delle nostre vite, tramandando di generazione in generazione conoscenze e valori di piccole e grandi comunità. Questa loro natura del trasmettere e del voler affidare, le consacra come potente strumento di coesione sociale e simbolo di identità, ma anche valido antidoto alle barriere divisorie della nostra epoca.
Così si fa strada, anche tra i più giovani, la voglia di riscoprire le ricchezze che ci sono appartenute e che per un lasso di tempo sono state in qualche modo allontanate dalla nostra realtà quotidiana, senza mai essere totalmente dimenticate.
Complici anche i grandi cambiamenti culturali, economici e sociali che inesorabilmente segnano il nostro tempo, si manifesta sempre più spesso il bisogno di riportare alla vita antiche arti e vecchi saperi; una vera e propria esigenza che porta con sé esperienze di rinascita sia individuali che collettive.
Su questi passi si muove il progetto “Torrone d’Ogliastra”, portato avanti da due giovani di Triei, Claudio Tangianu e la sua fidanzata, Francesca Moro. Questa piccola realtà imprenditoriale ha infatti radici solide che provengono, da una parte, dall’antica tradizione triesina che vuole il torrone come dolce immancabile dei matrimoni e delle grandi occasioni, e dall’altra, da una precedente attività portata avanti negli anni Ottanta e Novanta dal padre di Claudio, Antonio. Giunto all’età della pensione, cercò di convincere i figli a non condannare il suo laboratorio di torrone alla chiusura, ma all’epoca nessuno si dimostrò interessato a seguire le sue orme. Così l’attività si fermò. Era il 1998. Ma nel 2016, dopo una fase di sperimentazione nel corso delle manifestazioni Primavera in Ogliastra, il laboratorio riprende vita, con un nome pressoché identico a quello utilizzato qualche decennio fa da Antonio e soprattutto con lo stesso logo, scelto proprio per dare un senso di continuità rispetto alla precedente esperienza imprenditoriale della famiglia di Claudio.
Il laboratorio rinasce come torronificio ma, in una prima fase del progetto, aveva deciso di allargare la produzione con la realizzazione di dolci tipici, che vedeva coinvolta anche una delle sorelle di Claudio, Domitilla. Attualmente invece, l’obiettivo principale dei due giovani, si concentra sulla valorizzazione del torrone: «Stiamo cercando di collaborare anche con gli altri produttori locali, perché vogliamo realizzare un prodotto diverso da quelli già presenti sul mercato, utilizzando prodotti presenti qui in Ogliastra».
La mission del progetto “Torrone d’Ogliastra” infatti, si focalizza sulla valorizzazione dei prodotti del territorio, attraverso l’utilizzo di materie prime a km 0, favorendo così la circolarità del sistema produttivo locale. Gran parte della produzione è incentrata sul torrone tradizionale di Triei, fatto con albumi, mandorle e miele millefiori, senza aggiunta di aromi artificiali o derivati alimentari.
La scelta di utilizzare prodotti naturali nel corso di un processo produttivo si intreccia al rispetto per gli ecosistemi e così capita che, nei mesi invernali, si metta sul bancone un torrone fatto col miele di corbezzolo o di carrubo, dal sapore tipicamente amaro, oppure un torrone dolce, ma allo stesso tempo aromatico, al miele di castagno e timo.
Claudio e Francesca raccontano con soddisfazione le importanti collaborazioni avviate con altre piccole realtà imprenditoriali ogliastrine: «Collaboriamo, ad esempio, con i ragazzi dell’azienda agricola Terra e Abba di Girasole, che ci ha permesso di dare vita, qualche mese fa, dopo vari tentativi di sperimentazione, al torrone allo zafferano. In questo periodo invece stiamo lavorando per cercare di portare avanti un’altra collaborazione con i ragazzi della distilleria Spiritus Alter-Su Solianu di Loceri, e realizzare così il torrone alla grappa di Cannonau».
Il forte impegno portato avanti da questi due ragazzi nella valorizzazione dei prodotti tipici locali, ha permesso loro di inserirsi nella Condotta di Slow Food, associazione internazionale che raggruppa tanti piccoli imprenditori con l’obiettivo di promuovere il cibo di qualità, prodotto nel rispetto degli ecosistemi e della biodiversità, in pieno sostegno a un’agricoltura equa e sostenibile.
Così, lo scorso giugno, in occasione della manifestazione Giugno Slow promossa dal comune de La Maddalena, dall’Ente Parco Arcipelago di La Maddalena, dalle Condotte Slow Food della Sardegna e dall’associazione Garibaldi Agricoltore, “Torrone d’Ogliastra” ha avuto l’occasione di presentare i suoi prodotti a visitatori provenienti da ogni parte d’Italia.
Claudio e Francesca non si pongono limiti e pensano anche a promuovere il loro torrone al di fuori dei confini della nostra isola, attraverso brevi esperienze oltre mare che possano potenziare le possibilità di esportazione. Le idee e le novità che i due torronai di Triei portano avanti, dimostrano la voglia di continuare a far crescere ed evolvere questa piccola realtà, nata da una storia semplice, che ha ridato spazio alla produzione di un prodotto artigianale, negli stessi luoghi in cui Claudio, da bambino, imparava da suo padre quell’arte che, inconsapevolmente, avrebbe poi, con immenso orgoglio, fatto sua.
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