Aperitivo fotografico
di Salvatore Ligios.
All’Anfiteatro Caritas di Tortolì, sin dall’edizione 2016, ogni appuntamento della Pastorale del Turi-smo ha preso l’avvio con una breve introduzione affidata a un racconto fotografico. Gli scatti origi-nali, trasformati in uno scorrevole video da 6 a 15 minuti, accompagnavano il pubblico all’incontro programmato per la serata.
Una veloce proiezione dietro alla quale un manipolo di fotografi hanno sommato giorni, e qualcuno anche mesi, di peregrinazioni e appostamenti, inseguendo la luce giusta e i vari ambienti di lavoro dei protagonisti. La stessa puntigliosa attenzione era rivolta ai paesaggi o alle persone coinvolte nel racconto, per comporre in modo efficace le immagini da mandare sul maxischermo. Dietro ogni sto-ria l’occhio di uno o più autori che hanno raccolto documenti e spunti di riflessione sul territorio dell’Ogliastra.
Così, anno dopo anno, grazie alla rete di appassionati e professionisti coinvolti, è stato possibile met-tere in piedi un progetto fotografico innovativo. Bisogna riconoscere che la proposta, pur nell’apparente semplicità che il mezzo è in grado di offrire, specie oggi che “siamo tutti fotografi”, sorprende perché in Sardegna non era stata utilizzata in modo così sistematico e mirato all’interno di una rassegna che si consuma in pochi giorni. E i numeri confermano la novità del modello utilizzato: i fotografi coinvolti nelle varie edizioni sono stati 32 e buona parte dei progetti andati in proiezione erano assegnati direttamente ai fotografi per l’evento e non provenienti da archivi storici. Quest’anno, sotto il motto “Il cuore batte forte” sono stati presentati sei progetti fotografici.
Nel primo, Monica Deidda con “La vita delle cose” racconta l’artista Stefania Lai, maestra vetraia di Lanusei. Le immagini documentano alcune fasi della manipolazione dei materiali, accompagnan-do lo spettatore dentro il magico mondo di un’artista che con le sue opere ci conduce con leggerezza dentro la stanza delle meraviglie dell’arte.
Gianluca Chiai con “Adriano e il fiume” presenta il breve ma prezioso lavoro di reportage sull’acqua dolce. Il fiume è quello di Lotzorai, il Rio Pramaera. Alla sua foce in località Pollu, vi abita Adriano, pescatore che pratica la pesca in maniera ecocompatibile.
Invece Fabrizio Piroddi con “A passo lento” esplora il mondo di Antonio e Michele, due fratelli di Santa Maria Navarrese, amanti della natura e particolarmente attaccati alla loro terra, che propongo-no ai turisti suggestive escursioni a dorso di docili asinelli.
È poi la volta di Andrea Macis che in “Piero e Balù” racconta la scelta di vita di Piero: coltiva agrumi, facendosi carico anche della distribuzione e della vendita nei mercati al dettaglio. Con un coraggioso azzardo: coltivare in Sardegna e vendere in Toscana.
Il quinto fotoracconto è quello di Matteo Pispisa intitolato “Blu” e documenta la passione di Paolo e Sofie, lui italiano e lei belga, che a Ulassai tre anni fa, incantati dal luogo, hanno aperto il Nannai Climbing House, un B&B in società con altri amici scalatori.
Chiara Piras con “Bluehouse” porta all’attenzione il progetto Opera, una realtà edilizia nata grazie alla passione di Marco Bittuleri, sui principi della bioedilizia in sintonia con l’ambiente.
Pur nella brevità dello spazio disponibile all’interno del palinsesto della Pastorale, il materiale accu-mulato nel tempo dai vari contributi fotografici, alcuni particolarmente ricchi sul versante delle im-magini raccolte, originali sulle tematiche e la varietà di temi esplorati, va considerato a buon diritto un originale esempio di fotografia contemporanea.
[Ph by Fabrizio Piroddi]
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