In breve:

Scampoli di bellezza

Libri-da-leggere-Estate-2019

di Claudia Carta.
È qui. Sulla mia scrivania. Lo apro, lo annuso, lo sfoglio. Il titolo invita alla scoperta: “La vita inizia quando trovi il libro giusto”. Non è vero che la curiosità è donna. Vero è che la curiosità è tutto. La tentazione di prendere la matita e iniziare a viaggiare fra carta e inchiostro è per me fisiologicamente inarrestabile. E se l’anatema per le pagine sottolineate, piegate, segnate, trascritte e stropicciate, arriva implacabile da parte di coloro che vedono i miei libri, io continuo a camminarci sopra, dentro, in mezzo e a vivere ogni frase.
La trama è semplice, ma avvincente e sa di buono: «Frankie ha sempre cercato le risposte nei libri. Al perché la sua carriera non sia decollata, al perché sia così difficile andare d’accordo con sua madre o, a ventotto anni, non abbia ancora vissuto la sua grande storia d’amore. Leggere l’ha sempre aiutata. Ma, al di fuori delle amicizie letterarie, si sente spesso sola. La sua vita, ora, sta per cambiare. Il suo piano non può fallire. I libri non possono tradirla. Per giorni ha lasciato una copia dei suoi romanzi preferiti sui mezzi pubblici che prende per andare al lavoro, scrivendo all’interno il suo indirizzo e-mail. Perché per una grande lettrice come lei non c’è modo migliore di fare nuove conoscenze se non grazie a un libro. Ne è sicura. Quando le risposte cominciano ad arrivare, Frankie colleziona appuntamenti su appuntamenti. E, purtroppo, delusione su delusione. Fino a quando…».
Quando la passione per la lettura e per i libri si unisce alla passione per la condivisione delle risorse e dei saperi. Non è un caso che le due autrici del libro, Ali Berg e Michelle Kalus, abbiano creato l’iniziativa del cosiddetto bookcrossing (dai termini inglesi book, “libro” e crossing, “attraversamento, passaggio”; per intenderci, lo scambio di libri effettuato lasciando la copia di un volume già letto in un luogo pubblico, a disposizione di altri lettori). E il mondo intero diventa una biblioteca. Ogni storia da leggere, dunque, apre orizzonti inaspettati e fa scoprire nuovi protagonisti da incontrare. Meraviglia.
Durante l’ultimo giorno di scuola, ai miei ragazzi delle superiori amavo lasciare un ricordo. Un libro per ciascuno. Scelto per quel viso, per quella vita con dentro quella storia. Sul frontespizio, un pensiero e, accanto, il mio nome. Perché volevo che un raggio di quella bellezza potesse toccarli e incuriosirli e, da lì, mettere le ali e viaggiare su altre storie, in nuovi incontri.
Un libro, come una mostra, come il teatro, come la musica, come un convegno.
Mi ha incuriosito, visitando la mostra di Antonello da Messina, pittore siciliano del Quattrocento, in una sede espositiva tra le più attive e all’avanguardia nel panorama nazionale, Palazzo Reale a Milano, vedere come i giovani fossero quasi totalmente assenti. E se anche non ne vogliamo fare un discorso economico (sì, ma i ragazzi non hanno soldi), né uno strettamente improntato sull’oggetto in mostra (all’esposizione di Bansky, “A visual protest. The art of Banksy” al Mudec, sempre a Milano, i giovani c’erano, eccome: prova ne è la fila di ore fatta dalla sottoscritta prima di poter entrare!), è anche vero che oggi sempre meno si sprecano risorse, umane ed economiche, per investire su questa bellezza e per educare ad essa, per veicolare intelligenza, correttezza, lealtà, buon gusto. «Litterae non dant panem», diceva criticamente un mio carissimo professore universitario, prendendo atto di un mondo politico, istituzionale, accademico e sociale che continua a non credere nell’immensa potenzialità della cultura e del sapere, come volano di crescita, di economia, di lavoro.
Eppure è questa grande bellezza che fa bello ogni uomo. Per dirla con Vito Mancuso: «Un essere umano è compiutamente bello quando è buono, giusto, intelligente, generoso, coraggioso, leale. Valori che conferiscono luce al volto di chi li ospita rendendolo bello, il che vale anche per i volti che belli fisicamente non sono. La pratica di tali virtù dona quella bellezza speciale, tipicamente umana, che oltrepassa la superficie e raggiunge il cuore, l’essenza più vera di ognuno di noi, quella che la tradizione definisce anima. A che serve, infatti, essere belli nel corpo se non si è belli nel cuore?». Scegliete.

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