In breve:

Il mondo a Urzulei. Natura e spiritualità in grotta

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di Marco Congiu.
Speleologi e studiosi da tutto il mondo si sono dati appuntamento al centro della terra, nelle grotte di Urzulei. Un raduno internazionale che ha attirato nel centro ogliastrino migliaia di persone. Un autentico viaggio tra ambiente, cultura, storia e spiritualità.

I giorni dell’ottava di Pasqua sono stati, per la comunità di Urzulei, l’occasione per sperimentare il valore dell’ospitalità nell’accogliere quasi 1500 speleologi provenienti da tutto il mondo per il Raduno internazionale di Speleologia Impronte 2019, svoltosi dal 25 al 28 aprile scorso.
Numerose le iniziative, coordinate dall’Associazione Icnussa e dal Gasau, che hanno interessato gli appassionati e i curiosi. Laboratori, attività, testimonianze ed escursioni che avevano come scopo la conoscenza del territorio e il giusto modo di rispettarlo e prendersene cura, coinvolgendo oltre alle associazioni regionali e nazionali anche esperti provenienti da altre nazioni come lo speleosub britannico Rick Stanton, che insieme ai suoi colleghi, ha salvato tredici ragazzi in una grotta in Thailandia, o gli americani che hanno presentato una tecnica innovativa per la pulizia delle grotte danneggiate dall’intervento umano. Gli ospiti hanno anche avuto modo di immergersi nella cultura folkroristica e gastronomica sarda.
Non sono mancati i momenti di fede e spiritualità. Una particolare menzione va rivolta alla Santa Messa celebrata nella grotta di Pischina Urtaddala. L’eco della polifonia e del canto gregoriano, esaltati e ampliati dall’eccezionale acustica di questa grotta, ha guidato i numerosi fedeli lungo i sentieri che conducono alla sua imboccatura, sfidando la fatica del cammino per raggiungerla e ammirare la sua suggestiva bellezza. Situata a 700 metri sopra il livello del mare, Pischina Urtaddala è un’enorme semicupola al cui interno si è formata una vasta piscina che ha dato il nome al sito. Nei pressi della fonte d’acqua è stato collocato l’altare, tutt’intorno l’assemblea dei fedeli, che ha partecipato con devozione e attenzione alla celebrazione. In fondo alla grotta, nel punto in cui è migliore la risonanza, il coro polifonico Corale Urzulei, ha accompagnato la sacra cerimonia. La celebrazione si è conclusa facendo memoria di Luigi Donini, giovane speleologo emiliano che per primo, con un gruppo di amici, ha esplorato queste grotte contagiando gli urzuleini con la passione per la speleologia e l’amore per questo meraviglioso territorio. A lui è dedicata un’altra grotta nelle vicinanze, dopo che giovanissimo ha perso la vita nel tentativo di portare soccorso a quattro speleologi, rimasti bloccati in fondo a una cavità.
Presenti anche altri cori polifonici provenienti da tutta l’isola: il coro Bellavista di Tortolì, Su Circannueu di Baunei, Su Neulacoro di Urzulei, Monte Gonare di Orani, Vadore Sini di Sarule. Infine, dal momento che tutti i salmi finiscono in gloria, i fedeli al termine della ripida salita in cima alla grotta hanno potuto rifocillarsi al lauto banchetto a base di carne arrostita preparata da alcuni giovani.
Numerosi convenuti si sono, inoltre, lasciati coinvolgere nella vita della parrocchia di San Giovanni Battista che celebrava il 25 aprile le rogazioni con il canto delle litanie e la benedizione delle campagne, il 26 aprile la festa di San Giorgio, Vescovo, co-Patrono della parrocchia, con la processione e la Santa Messa cantata dal coro parrocchiale e, infine, il 27 e il 28 la celebrazione delle Sante Messe d’orario che concludevano l’ottava di Pasqua.
Troppo numeroso sarebbe l’elenco delle persone e gli enti che meritano di essere ringraziati per l’ottima riuscita di questi eventi. Ci si limita a ringraziare il buon Dio per le meraviglie che ha creato e tutte le persone di buona volontà che hanno messo a disposizione in questi giorni i propri talenti.

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