In breve:

Giovanni Canzio al Da Vinci di Lanusei

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gli studenti della 4A Classico.
Il 22 settembre scorso l’aula magna del liceo, gremita di studenti – ospiti anche il liceo Businco di Jerzu e il liceo scientifico e classico di Tortolì –, ha assistito alla quinta conferenza di Giovanni Canzio, magistrato e presidente emerito della Cassazione, che ha tenuto una lectio magistralis sul tema delle leggi razziali, a ottant’anni dall’anniversario della loro emanazione.
Durante la conferenza ha sottolineato l’attualità del tema trattato, ravvivando il ricordo straziante del periodo nazi-fascista in tutti i presenti che, con rinnovata attenzione, hanno interrogato il giurista sul tema. Domande, quelle proposte dagli studenti, pertinenti e profonde, particolarmente apprezzate dallo stesso Canzio.
I giovani si sono soffermati specialmente sui quesiti riguardanti le ripercussioni che le leggi razziali hanno avuto sui diritti delle minoranze, sulla necessità di una ”commemorazione attiva e non retorica” e sull’attualità del tema. Il presidente ha risposto con piacere, facendo emergere la sua figura di giurista, approfondendo e mettendo in evidenza i ruoli che hanno avuto i magistrati sotto il regime fascista e ribadendo l’importanza del ricordo: «Le cose non si ripetono se non le facciamo ripetere», intendendo che se il passato è immutabile, il futuro è nelle nostre mani.
Giovanni Canzio (Salerno, 1945), è stato primo presidente della Corte Suprema di Cassazione dal 7 gennaio 2016 al 31 dicembre 2017, già presidente della Corte di appello di Milano (2011-2015), della Corte di appello de L’Aquila (2009-2011) e Consigliere della Corte di cassazione (1995-2009). È inoltre docente dei corsi di “Ordinamento giudiziario” e “Casi e questioni di giustizia penale” presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano.
Svolge un’intensa attività in campo scientifico, quale autore di numerosi studi di diritto e procedura penale e in materia di organizzazione giudiziaria. Presidente o componente di varie commissioni ministeriali di riforma dei codici penale e di procedura penale.
A partire dal 20 settembre 2013, il nostro liceo Leonardo Da Vinci ha avuto l’onore di ospitare il magistrato campano. Nel corso del primo anno ha trattato il processo indiziario tra verità e dubbio, da Edipo Re ad Amleto al processo moderno. Nel 2014 il processo penale tra verità, ragione e dubbio è stato il tema centrale della sua dissertazione. «Chi smette di studiare, smette di pensare!», sono le parole di Canzio.
“La libertà e le regole” è l’argomento da lui scelto per l’incontro del 2015, mentre nel 2016 gli studenti del Classico hanno messo in scena la tragedia greca “Antigone”, opera sofoclea sempre attualissima, per cui l’ospite d’onore è stato proprio il magistrato originario di Salerno, il quale è stato successivamente relatore di un ulteriore incontro formativo: “Antigone e il conflitto tragico. La giustizia tra leggi, diritta ed etica.”
L’incontro dello scorso settembre è stato preceduto dalla rappresentazione di “Le Baccanti” di Euripide, sempre da parte degli studenti del Classico.

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