Le risorse della Diocesi per un futuro da scrivere
di Alessio Loi.
Entro il mese di giugno, come ogni anno, deve essere presentato alla Conferenza Episcopale Italiana il rendiconto delle risorse assegnate alle Diocesi derivanti dal gettito dell’otto per mille. Come ormai di consuetudine, ogni anno, il rendiconto viene pubblicato perché si ritiene doveroso rispettare il principio della trasparenza nell’utilizzo delle risorse. Ciò sia sotto il profilo etico, in quanto Chiesa, sia sotto il profilo giuridico in quanto l’otto per mille rappresenta una quota parte delle risorse pubbliche provenienti dallo Stato, per scelta dei cittadini. Le risorse provenienti dalle assegnazioni dell’8xmille non sono, tuttavia, sufficienti a soddisfare tutte le esigenze della nostra Diocesi alle quali, pertanto, si fa fronte con fondi propri, con risorse delle singole parrocchie, con contributi straordinari della Cei a destinazione specifica e con risorse pubbliche provenienti dai Comuni e dalla Regione. Sia queste ultime risorse che i fondi 8xmille compongono il bilancio della Diocesi che viene esaminato e approvato dalla Commissione economica diocesana e, successivamente, presentato e illustrato a tutto il clero diocesano. Nell’ambito delle iniziative legate alle esigenze di culto e pastorali si stanno attuando importanti interventi per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici di culto con una particolare attenzione alle strutture delle case canoniche e ai locali da adibire ad aule catechistiche. Da notare che la realizzazione delle opere strutturali sta animando il sistema delle imprese locali e, pertanto, ha sicuramente ricadute in ambito occupazionale. Seppure in maniera ridotta, di conseguenza, tali attività contribuiscono ad alleviare la grave crisi economica e occupazionale di cui soffre il nostro territorio.
Nell’ambito degli interventi straordinari programmati è da annoverare il recupero della sede dell’Episcopio di Tortolì che sarà utilizzato anche per attività d’interesse culturale. L’opera, cofinanziata dal Ministero dei Beni culturali, dalla Regione e dalla nostra Diocesi, è in fase di avanzata progettazione da parte della Sovrintendenza di Cagliari, individuata quale soggetto attuatore. C’è anche da ricordare – profeticamente, come è stato scritto nel numero di maggio di questo mensile – un’altra importante opera programmata, di cui è già stato predisposto il progetto preliminare: la realizzazione di un oratorio interparrocchiale a Tortolì, in un terreno della Diocesi.
L’oratorio ha sempre rappresentato un importante centro di aggregazione e di formazione sociale: è un luogo in cui i giovani scoprono la dimensione comunitaria, vivono momenti di solidarietà, sviluppano le loro capacità culturali e il loro senso civico in una dimensione complementare rispetto a quella familiare e scolastica. In questa prospettiva l’oratorio non solo assolve un essenziale ruolo formativo, ma rappresenta soprattutto un insostituibile strumento di politica sociale, che allontanando i giovani da fenomeni di devianza, ne favorisce la crescita armonica ed equilibrata. È di tutta evidenza che in un contesto caratterizzato da profondi mutamenti sociali, dalla crisi economica e dall’assenza dei punti di riferimento, diventa pressante l’esigenza di potenziare le politiche di prevenzione rivolte specificatamente ai giovani. Questa importante iniziativa è stata pensata e fortemente voluta dal nostro Vescovo come progetto pilota per futuri interventi da realizzare in altre realtà della Diocesi. Gestita e animata da educatori opportunamente formati l’iniziativa costituirà sicuramente un intervento significativo nell’ambito della pastorale giovanile cui la nostra Diocesi presta particolare attenzione.
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