In breve:

Quali prospettive per Lanusei?

Trenino Verde Lanusei

di Riccardo Virdis.
Nelle sedi politiche locali c’è un po’ di agitazione in vista delle prossime elezioni amministrative, con il graduale posizionamento di coloro che aspirano a ricoprire i futuri incarichi alla guida del Comune. È legittimo in questa fase, che dura in sordina ormai da alcuni mesi, esprimere giudizi favorevoli o contrari sull’operato degli amministratori uscenti, e che il dibattito tenda a divenire più acceso in vista della definizione delle liste elettorali: la discussione è il sale dei nostri confronti politici, è bene che ci sia, e produrrà sicuramente risultati. Ma per uscire da una stanca ritualità ed affinché il tutto non si concluda alla semplice presentazione di elenchi di candidati, e l’elettore sia pienamente consapevole degli impegni che essi assumono, è indispensabile che si faccia un salto di qualità nel dibattito, ponendovi al centro le proposte di sviluppo per il paese, con la consapevolezza che i tempi stanno cambiando profondamente anche per la nostra cittadina. Chiunque sarà eletto troverà davanti a sé un quinquennio diverso e più problematico di quelli che lo hanno preceduto, soprattutto perché è evidente che in un contesto in cui non esiste più la Provincia, alla quale si poteva fare riferimento per le questioni attinenti al territorio, ed in cui non sono molto chiare le prospettive istituzionali, Lanusei deve ritagliarsi una fetta di presenza significativa, con una propria identità ben definita ed un ruolo che sono ancora tutti da ricercare.
Se è vero che la vigilanza più attenta dovrà essere esercitata per mantenere e potenziare le strutture amministrative e sanitarie, che sono oggi il polmone che consente alla nostra città di essere ancora viva, è altrettanto vero che non si può contare solo su di esse, soggette alle modificazioni (e talvolta ridimensionamenti) che i tempi nuovi inevitabilmente comportano. È sufficiente riflettere sulle novità, razionalizzazioni e riassetti territoriali determinati dall’avvento di una tecnologia sempre più avanzata per comprendere che nel giro di pochissimi anni l’attuale assetto del paese potrebbe essere fortemente modificato. Gli uffici probabilmente ci saranno ancora, ma probabilmente solo come punti di riferimento territoriale, ridimensionati dal punto di vista dell’occupazione; ed anche l’ospedale continuerà ad esistere, ma dovrà essere facilmente raggiungibile da tutti i comuni dell’Ogliastra e almeno da quelli della Barbagia di Seulo, con significativi interventi sulla viabilità stradale e ferroviaria, perché attualmente esso insiste su un bacino di riferimento troppo esiguo per numero di abitanti, ed è inevitabile che sia così esposto ai ricorrenti pericoli di ridimensionamento. Le vicende ostili che accompagnano l’attuale principale struttura sanitaria ci ricordano frequentemente che l’Ogliastra resta un pesce piccolo, assediato da predatori che girano intorno e che, se non ci sono difese adeguate, può essere facilmente fagocitato.
Chi scrive ha già avuto modo di esprimere pubblicamente il proprio pensiero sulla ferrovia, considerandola sempre più essenziale per lo sviluppo; ma non la ferrovia attuale, oggetto di mercanteggiamenti periodici o primaverili per il trenino verde, bensì una strada ferrata moderna così come lo sono altre in Italia, che riesca a fare convivere le esigenze del turista con quelle ordinarie dei cittadini di tutta la zona e della Barbagia di Seulo, che nel territorio vivono tutto l’anno e che attraverso una diversa mobilità possono meglio coordinarsi e creare iniziative occupazionali diverse.

(Continua…)

Puoi leggere l’articolo integrale su L’Ogliastra, periodico in abbonamento della Diocesi di Lanusei.

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