In breve:

Elogio della parrocchia

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di mons. Antonello Mura
Il volto bello delle nostre parrocchie” è il titolo guida del nostro convegno ecclesiale. Parrocchie – come ci invita ad essere a vivere papa Francesco – che sappiano accompagnare, discernere e integrare. E tutti abbiamo bisogno di parrocchie “all’altezza” di questi compiti, necessari e ineludibili, protese ad annunciare il Vangelo e orientate a dare risposte alle domande e ai bisogni del tempo presente. Quali sono le finalità a cui le parrocchie sono chiamate a tendere? Non sembri scontato affermare che il primo compito è quello di introdurre la comunità nella fede. Per il quale non sono sufficienti la ripetizione o la conservazione di “quanto si è sempre fatto” – con il rischio di una fede generica – ma la ricerca costante di quelle condizioni che rendano la fede attraente e significativa per la vita, non solo per il sentimento e l’operatività. Se infatti la fede non coinvolge tutta la persona, la sua storia e i suoi progetti, il rischio è di avere nelle nostre comunità frammenti di esperienze che non si incontrano tra loro, e che non contribuiscono a sintonizzare la fede con la testimonianza personale e comunitaria. Ed è qui che una parrocchia deve diventare originale e coraggiosa, ri-imparando progettare itinerari e a delineare obiettivi non casuali né episodici, così da rendere permanente e consapevole l’alleanza tra la fede e la vita.
Accanto a questa finalità, emerge prepotentemente la necessità di modificare la nostra metodologia pastorale. Essa è chiamata a prendere atto che nelle parrocchie si sta passando dalla cura delle persone che frequentano – in chiara diminuzione – alla missione verso tutti. Gli stessi compiti istituzionali – sacramenti, catechesi, feste tradizionali – risultano episodici, non riuscendo a vincere l’assuefazione e la ripetizione a questi momenti che, rivelando una fede sistematicamente depotenziata, non riescono spesso a intercettare e a rispondere alle domande fondamentali della vita e
sulla vita.
La parrocchia ha bisogno quindi di riscoprirsi come un luogo capace di generare alla fede nel quotidiano – in linea con le domande e le attese del nostro tempo -vivendo la dimensione missionaria come scelta e come progetto. Si tratta di offrire a tutti la proposta di nuovi itinerari di crescita nella fede, alimentati da un sostegno spirituale che privilegi l’incontro e il dialogo personale. Questa connotazione di servizio alla fede può aiutare la parrocchia a superare il rischio dell’autoreferenzialità come pure di configurarsi come “stazione di servizio”. Il tratto qualificante di questa evangelizzazione – che guarda in modo unitario all’annuncio della Parola, alla celebrazione dei sacramenti e alla vita di
carità e comunione – è costituito da un’azione pastorale che intende raggiungere persone oggi molto differenziate sotto il profilo della vita di fede: chi si avvicina ai sacramenti dell’iniziazione cristiana; i battezzati la cui fede è rimasta allo stadio ella prima formazione cristiana senza giungere a vera maturità; coloro che si sono allontanati dalla partecipazione e dalla vita della Chiesa.
Il nostro Convegno vuole essere un’occasione privilegiata per riconfermare questi obiettivi e per incoraggiarne i percorsi. Elogiando la parrocchia che c’è e preparando quella che verrà.
@ Antonello Mura

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