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8 Dicembre, l’Immacolata Concezione
di Evangelista Tolu.
Dietro alla celebrazione dell’8 dicembre c’è una storia antica e, prima ancora, un errore diffuso da sfatare. La festa dell’Immacolata Concezione
Lectio d’Avvento in Cattedrale
[1]Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao. [2]Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. [3]Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. [4]Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, [5]perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga». [6]Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; [7]per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. [8]Anch’io infatti sono uomo sottoposto a un’autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all’uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa». [9]All’udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». [10]E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
L’incanto del vino
di Tonino Loddo.
È fresco di soddisfazioni, Giacomo Lecca. Sta rientrando dal Meetforum (Mediterranean European Economic Tourism), uno tra i più importanti eventi sul turismo nel’area del Mediterraneo,
La dignità possibile
di Ugo Serra.
Fino a cinquanta anni fa, a Lotzorai, c’era tanta povertà. Le case erano antiche e anguste, il lavoro contadino produceva solo redditi di sussistenza. Lo ricorda bene zia Rosina Piroddi,
Vite sospese
di Rosella Manca.
Il difficile compito della polizia penitenziaria è condensato nel motto: “despondere spem est munus nostrum”:
Elogio della pazienza nell’epoca dell’impazienza
di Tonino Loddo
Diciamolo. La pazienza oggi non va proprio molto di moda. Anzi, la consideriamo una perdita di tempo, legata a un’anticaglia di comportamenti che non possiamo più permetterci nell’epoca dell’alta velocità, del “tutto e subito”, dell’“usa e getta”.