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Un Natale con i detenuti per il Vescovo d’Ogliastra

di Claudia Carta.
Mons. Antonello Mura ha celebrato la Messa dentro il carcere San Daniele.
I riti sono stati accompagnati dai canti della corale Divinae Gratiae.

…e vieni in una grotta al freddo e al gelo”. La povertà e l’umiltà di un Bambino che nasce. Vita e luce. Ma non è la capanna di Betlemme. È l’angusto spazio di una cella del carcere.
Casa circondariale San Daniele, a Lanusei. 25 Dicembre. Viale Europa è inghiottita dall’azzurro intenso del cielo freddo. Alle sue spalle, le campane del Santuario Madonna d’Ogliastra suonano a distesa.
Natale. Difficile per i 36 ospiti dell’ex convento francescano settecentesco, trasformato in istituto detentivo. Difficile vivere la festa. Difficile, oltre le sbarre, vedere la speranza. Difficile, ma non impossibile.
Ore 10.30. Qualcuno a portare l’invito alla fiducia, c’è. È Antonello Mura, vescovo della diocesi di Lanusei che ha deciso di trascorrere il Natale con i detenuti del San Daniele. Perché il senso del Natale nasce qui, tra gli ultimi, tra i fragili, tra chi ha bisogno di perdono.
Una cerimonia intensa, ricca di momenti significativi, a tratti commovente. Accanto a Mura, la quasi totalità dei detenuti ospitati presso la struttura, il cappellano del carcere, Padre Manolo Venturino dei Cappuccini, il comandante della Polizia penitenziaria, le guardie in turno e alcuni volontari facenti parte del centro di ascolto attivato dalla diocesi stessa, tramite la Caritas.
Una celebrazione eucaristica che ha scaldato i cuori dei presenti, anche grazie alle note dei canti tradizionali natalizi, eseguiti dalla corale Divinae Gratiae guidata dal maestro Tonino Loddo.
Nel giorno di Natale, la “Buona notizia”, quella del Vangelo portata dal vescovo, è la notizia di un Dio che non smentisce il suo amore neanche quando la fragilità e il male minano e feriscono la nostra umanità: «Sentitevi non giudicati, ma amati, soprattutto sentitevi figli di un Dio che continua a dirci, nonostante tutto: tu sei mio figlio!».
Sui volti dei detenuti infinite storie. Drammi e ferite. Ma per tutti esiste sempre un’altra possibilità: «Nel Bambino Gesù – ha aggiunto Mura – noi vediamo che la nostra vita si può continuamente rinnovare e che è sempre chiamata a rinascere. Dio è con noi ogni volta che, con il suo aiuto, riprendiamo in mano la nostra vita, perché assomigli a quella che egli stesso ci vuole donare».
Natale. Il segno dei doni. Quello del vescovo ai suoi fratelli detenuti è fatto di fogli per scrivere, buste da spedire, francobolli, penne, per «riaffermare uno sguardo che va oltre le mura del carcere e si apre anche con la corrispondenza a volti e situazioni che sono care».
Gli ospiti del penitenziario, invece, hanno donato al vescovo un tavolino con intarsiato una scacchiera per gli scacchi, costruito da chi frequenta il laboratorio di falegnameria attivato anch’esso dalla diocesi. Attimi di profonda emozione sottolineati anche dalle parole di saluto e di ringraziamento da parte di un detenuto e del comandante.
Gesù Bambino è nato anche al San Daniele di Lanusei.

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Gli auguri agli ammalati: il Vescovo al Nostra Signora della Mercede di Lanusei

Natale in corsia. Sarà Natale anche per chi soffre, per chi combatte contro la malattia, per chi ha perso la speranza e per chi è solo.
Antonello Mura, vescovo di Lanusei, a partire dalle 16 di questo pomeriggio, passerà fra gli ammalati ricoverati presso l’ospedale Nostra Signora della Mercede per portare, ancora una volta, un messaggio di pace e fiducia, per riservare a tutti una parola di conforto, per incoraggiare ad andare avanti, guardando al Bimbo che nasce in povertà, al freddo e al gelo.
E sarà Natale anche per tanti medici e infermieri, per il personale ausiliario che trascorrerà la Notte santa a lenire il dolore: un servizio, un’opera di misericordia, prima ancora che un lavoro.
Una vigilia di Natale che ha il sapore della vicinanza e della condivisione, soprattutto nel momento del dolore. Perché sia davvero Natale.

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Alla Caritas la solidarietà non va in vacanza

di Roberto Secci.
Pranzi garantiti agli ospiti anche per Natale, Capodanno e Epifania.

La solidarietà non va in vacanza. Neanche a Natale. In un’Ogliastra ostaggio della disoccupazione e con i poveri in aumento, un piccolo ma efficiente esercito di volontari della Caritas diocesana è al servizio dei meno abbienti e dei senzatetto.

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Premio letterario San Giorgio Vescovo

La Diocesi di Lanusei, tramite l’Associazione Culturale Sarda Ogliastra, bandisce la ventiduesima edizione del Premio “San Giorgio Vescovo”.

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A Natale regala L’Ogliastra

Ha già preso il via la campagna abbonamenti 2017 a L’Ogliastra, il periodico Diocesano che racconta cultura, attualità, fede e spiritualità, storia e personaggi delle comunità ogliastrine.
Visi e voci che si incontrano e si riconoscono. Un giornale che crea opportunità, capace di trasmettere fiducia, di proporre riflessioni e temi alla portata di tutti. Perché la Diocesi è casa di tutti che accoglie e ascolta tutti.
Una Diocesi a portata di click, con il suo sito dedicato: www.ogliastraweb.it e la sua pagina Facebook (Ogliastra Web), sempre aggiornati.

Per ricevere comodamente a casa L’Ogliastra, rivolgiti al tuo Parroco o al referente parrocchiale incaricato degli abbonamenti.
In alternativa, puoi sottoscrivere l’abbonamento direttamente dal sito Web (salvo poi spedire via Fax la ricevuta di pagamento).
Oppure compila il bollettino postale: c.c.p. n. 10118081, intestato a: L’Ogliastra, Via Roma 102 – 08045 Lanusei (Nu), indicando nella causale se si tratta di “Rinnovo” o di “Nuovo abbonamento”.

Ecco gli importi:
Ordinario: 15€
Sostenitore: 20€
Estero: 35€

Natale si avvicina… Perché non pensare a un bel regalo alternativo e originale, quest’anno? Regala L’Ogliastra!
L’Ogliastra: tutto un altro mondo!

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Erode e i re Magi

di Giovanni Deiana.
Noi del cammino dei Magi conosciamo la meta, ma non l’itinerario. Eppure, è proprio quel cammino, percorso da uomini che lasciano le loro terre mossi dalla fede e dalla speranza in una nascita che segna un tempo nuovo, a narrare con vigore il cammino della Chiesa nella storia.